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Weekend calcistico, uscito il C.U. 24 “ammazza-sport”: si gioca…a porte chiuse






Clamoroso.
Dopo l’ufficialità emessa nel tardo pomeriggio di ieri sul weekend di calcio a porte aperte, il dietrofront che non ti aspetti giunge dalla Regione Toscana che blocca la possibilità al pubblico di partecipare a manifestazioni sportive (anche giovanili).

Nel C.U. di ieri del Comitato Regionale Toscano si leggeva: “ Solo nella giornata di oggi (venerdì 9 ottobre) abbiamo avuto la possibilità di verificare con gli uffici preposti che il Decreto Legge non va ad inficiare l’ordinanza regionale che quindi rimane in vigore fino a revoca, permettendo l’accesso del pubblico agli impianti sportivi, con tutte le prescrizioni previste nell’allegato 1″

Pochi istanti fa, invece, è uscito il bollettino n.24 che riporta la notizia antitetica rispetto a 12 ore fa: l’ordinanza che consentiva l’apertura a tifosi ed appassionati ha validità fino al 7 Ottobre, scoperti per il weekend, l’esordio stagionale dei campionati dilettantistici sarà pertanto nel deserto di stadi vuoti. 

Le autorità di Pubblica Sicurezza ci comunicano adesso di aver interpellato gli uffici competenti della Regione Toscana i quali interpretano la validità della ordinanza n. 87 del 6 ottobre 2020 limitatamente alla sola giornata del 7 ottobre u.s. anziché fino al termine dello stato di emergenza (15 ottobre 2020) come indicato nella stessa ordinanza nelle “Disposizioni Finali”. Al fine, pertanto, di rispettare appieno la normativa vigente ed evitare eventuali sanzioni penali e amministrative a carico delle società e dei loro presidenti, ci vediamo costretti, nostro malgrado, a disporre la disputa delle sole gare di campionato a porte chiuse.

Il nostro calcio, senza pubblico, non può esistere: per chiari motivi di appartenenza e, ancor più, per lampanti ragioni di sostentamento delle realtà dilettantistiche. Il pubblico, nella scala gerarchica di ciò a cui non si può rinunciare, è al primo posto: qui, dalla terza categoria alla Serie D, non ci sono diritti televisivi che reggano, la prima (e a volte ultima) entrata finanziaria è dettata dal genitore, parente, congiunto, amico che viene a vedere il giocatore in campo e si siede sugli spalti.

Giocare a porte chiuse significa ammazzare una macchina sportiva che ha già ampiamente sofferto il lockdown. Ammazzare lo sport e chi lo pratica. Semplicemente priva di senso l’atto calcistico (sportivo in generale), oltre alle tempistiche assurde dell’ufficialità definitiva (si gioca tra poche ore, anche in questo sabato) e allo scarica-barile di responsabilità che denota un caos cronico che non aiuta.






Come si legge nella nota ufficiale:

Al fine di proseguire nella corretta applicazione delle disposizioni, in capo alle Società aderenti alla L.N.D., in ordine alla disputa di gare in assenza di pubblico, si invitano i Comitati, la Divisione Calcio a Cinque e i Dipartimenti Interregionale e Calcio Femminile a voler reiterare le seguenti procedure, alle quali le rispettive Società sono tenute ad attenersi tassativamente, fatti salvi eventuali provvedimenti delle Autorità governative e/o sanitarie in merito all’emergenza sanitaria da COVID-19 per quanto attiene allo svolgimento dei Campionati, delle competizioni agonistiche e di ogni altra attività ufficiale indetta e organizzata dalla Lega Nazionale Dilettanti nella stagione sportiva 2020/2021:

a) ogni Società può far entrare nella struttura sportiva un massimo di 35 tesserati, ivi compresi coloro che figureranno nelladistintadigara;
b) sono ammessi all’interno dello stesso impianto coloro che sono titolari della tessera C.O.N.I. o F.I.G.C., nell’adempimento di funzioni specifiche ad essi affidate (;

c) devono essere concessi accrediti a giornalisti in possesso di regolare tessera di iscrizione all’Albo o a pubblicisti che abbiano inoltrato formale richiesta scritta su carta intestata firmata dal Legale Rappresentante della testata o dell’emittente radio televisiva presso la quale prestano la propria opera, secondo le norme vigenti; ogni altro accredito sarà negato dagli Ispettori del Comitato, Divisione, Dipartimenti, fatto salvo quanto previsto dalla L.N.D. con propria Circolare n. 5 del 1° Luglio 2020;

d) sono consentiti gli accrediti di operatori radio – televisivi che risultino dipendenti di Emittenti debitamente autorizzate dai Comitati e dalle Divisioni;

C.R. TOSCANA – C.U. n.24 del 10-10-2020

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e) può accedere all’impianto personale appartenente alle Forze dell’Ordine in possesso di regolare tesserino di Agente/Ufficiale di P.S. o P.G., anche se non in servizio o in divisa;
f) le biglietterie dello stadio in cui si disputano gare a porte chiuse debbono rimanere rigorosamente chiuse e non può essere tassativamente posto in vendita nessun tipo di biglietto;

g) le Società oggetto del provvedimento restrittivo, alla pubblicazione dell’atto sul Comunicato Ufficiale, debbono darne tempestiva apposita comunicazione:
1. alle Forze dell’Ordine del Comune ove si disputa la gara;
2. al Sig. Prefetto e al Sig. Questore competenti di zona ove è ubicato l’impianto;

3. all’Ufficio S.I.A.E. di zona.

Si raccomanda a tutte le Società la scrupolosa osservanza delle suddette disposizioni, rappresentando che eventuali inadempienze saranno soggette a sanzione disciplinare.

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