“Visitare la Toscana” / 1° puntata di una nuova rubrica “in tour” per consigliarvi e raccontare le bellezze meno conosciute della nostra Regione e magari incentivarvi ad una gita fuori porta.
Siamo nell’entroterra pisano, ricco di luoghi affascinanti dove la bellezza classicamente toscana del paesaggio si incontra con l’avanguardia dell’arte contemporanea, in un superamento riuscito dell’immobilismo artistico che ci lega indissolubilmente a Medioevo e Rinascimento.
Andare oltre, guardare oltre: a critiche e scetticismo, anzitutto. Nei luoghi in cui vi stiamo per portare hanno capito come riuscirci.
Ghizzano, Peccioli, Legoli: l’arte non è mai “troppo”.
Durata minima della gita: un giorno.
Caratteristiche: arte contemporanea, paesaggio, fotografia.
GHIZZANO
Dalla Fi-Pi-Li si prende l’uscita di Pontedera per seguire la strada verso Peccioli, nel cui territorio comunale si trova la frazione di Ghizzano, su un classico cocuzzolo toscano stravolto – nell’accezione migliore del termine – da una frescata di vernice ed una ventata d’arte.
Ghizzano è un borgo divenuto opera d’arte nella sua totalità. Come definire altrimenti un paese dove un’intera via, sulla toponomastica Via di Mezzo, si è prestata come enorme tela per la realizzazione di un dipinto? Ecco! Via di Mezzo, da due anni a questa parte, porta la firma di David Tremlett, conosciuto e apprezzato per i suoi disegni che rappresentano lo stadio avanzato del murales: i wall drawing.
Tremlett ha trasformato la consueta viuzza medievale dei nostri borghi in una strada che guarda “attraverso”, rendendo nullo il concetto di distanza tra centro e campagna.
La campagna e i colori toscani, con una forte dominante del verde, in “città”. Risultato? Via di Mezzo è un climax cromatico nel quale camminare affascinati dal colpo d’occhio e dall’ardore ammirevole del committente più che dell’artista. Non vi togliamo ulteriore suspence e vi facciamo notare un dettaglio: le spesse linee rosse che delineano porte e finestre. All’ingresso di Via di Mezzo troverete perché e annessa spiegazione.
Ghizzano non finisce qui, artisticamente parlando. Proseguendo vi imbatterete in altre installazioni, diverse in quanto realizzate da due artisti contemporanei: Azul Macaubas e Patrick Tuttofuoco. Sapendo che ci sono il vostro “tour” di Ghizzano sarà una caccia al tesoro alla ricerca di opere d’arte diffuse tra le vie, alcune facilmente individuabili, altre fissate alle pareti di case che portano con sé il peso degli anni.
LEGOLI
Da Ghizzano la direzione da prendere è verso la Discarica di Legoli, a soli cinque minuti.
Si, proprio una discarica, dove le bandiere di Belvedere Spa annunciano la vallata: produzione, innovazione e…avanguardia culturale con i Giganti che emergono da una terra di rifiuti, installati nel 2011 dal gruppo Naturaliter ed un teatro all’aperto dove si è esibito anche Il Maggio Musicale Fiorentino. Pensate quanta innovazione legata ad un tocco di sana follia c’è dietro a questa idea, che elevato tasso di cambiamento concettuale comporti o quanto si debba ragionare – aiutando a ragionare – fuori dagli schemi: trasformare una discarica in attrazione turistica, luogo da raggiungere (e visitare) e non più, soltanto, da oltrepassare col naso tappato. Un’opportunità che il Comune di Peccioli ha reso tale investendo i proventi di discarica e raccolta dei rifiuti.
PECCIOLI
Infine, dopo gli sguardi inquieti dei mezzi busti che fuoriescono dalla terra, la visita si conclude con l’arrivo al borgo più importante e centrale dell’area, anche capoluogo comunale: Peccioli. Qui il nome quattrocentesco di Benozzo Gozzoli si staglia nell’idea ricorrente di elevare il triangolo Ghizzano-Peccioli-Legoli in un museo diffuso en plan air. La prima forma artistica nel quale vi imbatterete è il percorso pedonale inaugurato l’ultimo giorno del 2020 che sorvola la strada di transito, collegando il borgo alto all’area sottostante: la passerella, momentaneamente chiusa, è caratterizzata da tinte vivacissime ed ha visto il coinvolgimento dell’artista Patrick Tuttofuoco già attivo a Ghizzano.
Perdendosi nel borgo, da non perdere è l’installazione “La Felicità è una Via”: evocativa, suggestiva, risale al 2107 ed è opera di Vittorio Corsini. Gli occhi di tantissimi abitanti di Peccioli sorreggono il muro sottostante la chiesa di San Verano, innestandosi tra porte e bandoni di garage: simboleggia il senso di comunità di Peccioli e pecciolesi, unici a poter identificare e dare un nome a quegli sguardi sospesi.
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