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Una musica di speranza al Tuscany Hall: “Le Signorine” sul palco per l’evento di “TottaxTutti”

Una serata benefica al Tuscany Hall con il concerto de “Le Signorine” trio, organizzato dall’associazione “Tuttaxtutti”: il ricavato sarà devoluto ai reparti di oncologia dell’Ospedale di Careggi

Dal palco Carlotta cerca di riconoscere qualcuno in platea: «da quassù non vedo niente», dice emozionata. Splende là sopra, emana una luce, la sua luce, che illumina tutta la scena. Sotto di lei invece è tutto buio, c’è solo una folla confusa di sagome nere: la platea è gremita di persone. Allora lei, come si fa quando non si riesce a vedere con gli occhi, guarda con qualcosa che ci abita un pò più nel profondo, si tocca il petto, poi punta il braccio in alto e dedica lo spettacolo a tutte le donne che hanno combattuto, stanno combattendo e soprattutto a tutte coloro che non ce l’hanno fatta:

«che la musica stasera arrivi fin lassù!», dice con voce tremante.

Per prime Carlotta invita sul palco due dottoresse che da anni sono all’interno dell’Associazione “Tottaxtutti” e si occupano di fornire il loro supporto all’interno dei reparti oncologici dell’Ospedale di Careggi. La prima è Erika Khiari, psiconcologa nel reparto di ginecologia che si offre di “fare un pezzettino di strada per volta tra una visita e l’altra” insieme alle persone malate dei reparti di oncologia, accompagnandole quindi nel loro dolore, nelle loro paure ma anche e soprattutto in tutte le speranze che vengono fuori durante il loro lungo viaggio.

La seconda è Teresa Bruno, che segue il progetto dell’Associazione fin dagli esordi nel 2017 e si occupa del reparto di ematologia, sia per pazienti degenti che per il day hospital. Dopo di loro salgono poi sul palcoscenico l’Assessora Sara Funaro e l’Assessore Andrea Vannucci, che rinnovano l’impegno e il sostegno con grande calore da parte delle amministrazioni per l’Associazione di Carlotta.

Chitarra, batteria, contrabbasso e tre microfoni: nessuno se n’è accorto, tutti rapiti dalla bellezza di Carlotta in abito naturalmente fucsia, ma dietro di lei gli strumenti musicali sono già tutti pronti e ben sistemati per iniziare.

Ah, che bell’ ‘o cafè

Pure in carcere ‘o sanno fa

Co’ a ricetta ch’a Ciccirinella

Compagno di cella, c’ha dato mammà

Iniziano così Signorina Clò, Signorina Lù, e Signorina Bi, in arte “Le Tre Signorine”, e quale miglior modo per iniziare uno spettacolo dal titolo “Un caffè con i cantautori” se non con Don Raffaè di De Andrè?

E poi Battisti, Zucchero, Rino Gaetano, Pino Daniele, Cesare Cremonini, e tanti altri sono i cantautori che si susseguono sul palco del Tuscany Hall nella serata di mercoledì 29 marzo, accompagnati dalle sconvolgenti voci delle tre cantanti e dagli strumenti che hanno fatto rivivere al pubblico un viaggio all’interno della più bella musica italiana.

Bastano le prime note e subito il pubblico riconosce la canzone, le tre Signorine fanno muovere le teste e battere i talloni sul pavimento, il teatro è incantato dal ritmo travolgente delle cantanti.

Poi la musica finisce, Carlotta torna sul palco e questa volta lo fa con la sua bambina Isabel anzi, come dice lei, “col suo miracolo”. Adesso le luci in platea si accendono e Carlotta può finalmente vedere coi suoi occhi. Tutto il teatro sembra dirle “guarda, adesso puoi vedere cosa sei riuscita a fare”.

E Carlotta tanto lo ha fatto grazie a questo spettacolo, il cui ricavato andrà totalmente ai reparti di oncologia dell’Ospedale di Careggi, ma continua a farlo anche con la sua associazione “TottaxTutti”, che dal 2015 non si ferma un attimo per supportare i malati e le famiglie dei malati oncologici che, come lei, non possono e non devono affrontare questo percorso da soli.

Giorgia

Nata a Firenze nel 1997 e adottata da circa 2 anni da Torino. Amo ballare, vivere ogni situazione come fosse un racconto e viaggiare (quasi più con la mente, che con il corpo). Non piacciono le persone maleducate, i tovaglioli ruvidi dei bar e le pellicine intorno alle unghie. Sono laureata in Comunicazione e attualmente studio scrittura alla Scuola Holden. Scrivo per la Rivista Edera e altre testate giornalistiche di Firenze, tra cui La Nazione e Luce.

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