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Un rientro… Amaro, molto amaro.

Inutile girarci intorno, tanto lo so che tutti pensiamo la stessa cosa… Quest’anno il rientro dalle ferie è amaro, ma amaro per davvero.
Il bello di essere imprunetini è che sì, la tristezza da fine ferie c’è ma è lieve perché viene ampiamente schiacciata dall’euforia che Settembre, il nostro mese preferito, porta con sé.
Ecco. Quest’anno l’euforia non c’è per ovvie ragioni ed io non sono abituata a questa sensazione di smarrimento quindi mi guardo allo specchio e dico “BOH… E ORA?”… Eh e ora nulla, un si può fare nulla.

 






Lo dico chiaro e tondo, tornare dalle ferie e non avere il nostro classico mese settembrino che ci aspetta a braccia aperte lo rende un rientro amaro, molto amaro. Crea una sensazione pesante, brutta, brutta pe’ davvero! Non sono abituata a percepire questo silenzio a fine Agosto; a quest’ora si sarebbe già operativi,  sorridenti ed entusiasti, pronti e carichi a molla per vivere il mese più bello di tutto l’anno.
La Festa dell’Uva, la sua mancanza, sarà un buco enorme, lasciatemelo dire. 






Mi crea scombussolamento il pensiero di non poter condividere quelle emozioni uniche col mio rione, il non poter cantare le nostre canzoni goliardiche tutti insieme a cena seduti su quelle panche scomode ma che sanno di casa, il non poter prendere il caffè e l’ammazzino tutti appiccicati davanti al bar; sono tutte situazioni che mi mancano solo a pensarci. E so già che sentirò anche la mancanza  degli aspetti “negativi” di Settembre, come ad esempio discutere, impuntarsi su una questione, arrabbiarsi per difendere la propria idea perché alla fine il Rione è una famiglia e nelle famiglie ogni tanto qualche sana discussione ci vuole, no? E mi mancherà anche svegliarmi la mattina presto con alle spalle 3/4 ore di sonno e pensare “no dai…” con svariate imprecazioni annesse, mi mancherà la stanchezza ed i ritmo settembrino che ci porta spesso e volentieri all’esaurimento fisico e psicologico ma… CHISSENEFREGA, tanto c’è la passione che ci tiene svegli, c’è la gioia che ci tiene attivi, c’è la voglia di vincere che ci fa stringere i denti. 
Ma non quest’anno.
Quest’anno non c’è nulla di tutto ciò.






Vediamolo come un anno sabbatico, come uno stop, un anno per creare e migliorare tanti aspetti… Ma non mi bastano questi pensieri, perché la mancanza della Signora Festa dell’Uva è come un silenzio assordante.
E pensate, l’altro giorno, la mia nonna, palloiana storica che più storica non si può, c’ha detto: “Mmm… Bambini, le vacanze le sono finite, ora si torna al paesello… E come si fa senza la Festa dell’Uva?”
La verità? Le ho risposto così: “Male si fa nonna, dimorto male.”
C’è ancora una settimana, poi Agosto ci saluterà con le sue valigie, i suoi scarponi da montagna e gli ombrelloni e lascerà spazio a quello che sarebbe stato il nostro mese per eccellenza, Settembre. Ma credo che quest’anno lo chiamerò semplicemente “il nono mese”, perché questo che sta per arrivare non ha niente a che vedere col vero Settembre, è solo un mese come un altro, il nono mese.
Sospiro, mi rattristo e mi arrabbio.
Ma mi arrabbio con chi poi? Non lo so nemmeno io, mi metto la mia maglia verde anche solo per stare in casa, così magari mi sento meglio.
Questo rientro dalle ferie è stato un po’ uno schiaffo inaspettato, mi ero preparata ma quando una cosa manca puoi prepararti quanto vuoi… E’ stato davvero un rientro amaro, molto amaro. Compaesani, vi avverto, sarà un mese estremamente lungo. Prepariamoci.

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