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Un anno di Cubino- bomber Marzoli: “La squadra è di tutti, siamo una famiglia vera”






Il 2021 del Cubino è tutto riassumibile nel sorriso di Alessio Marzoli, attaccante ormai navigato della formazione gialloblù: “Siamo una squadra-famiglia, i risultati arrivano e non vogliamo smettere di sognare”. Meglio di così è difficile, no? Il Cubino è secondo in campionato, a 21 punti in coppia con l’Affrico, a una lunghezza di distanza dalla capolista Settignanese. Il girone D, quello a maggioranza fiorentina, è da bagarre ogni domenica: c’è equilibrio a non finire, e per ritagliarsi uno spazio nella giungla bisogna pedalare al doppio degli avversari: “Anche per questo abbiamo deciso di rinforzarci in questa sessione invernale. Sono arrivati Ulivi dal Porta Romana e l’altro è Tofanari, classe ’99 dalla Rondinella. Un difensore ed un attaccante perchè vogliamo lanciare un segnale a tutti: il Cubino lotterà fino alla fine per il passaggio di categoria”.

Niente male come inizio, Alessio. Del resto tu il Cubino lo conosci bene, sai che cosa aspettarti dalla squadra.

“Sì, ormai vesto gialloblù da cinque anni. Avevo giocato con Bonciani all’Isolotto, prima di seguirlo al Cubino cinque anni fa. Siamo partiti dalla Seconda, prima di salire in Prima Categoria. E ora cerchiamo un piccolo salto di qualità”.

Quanto è differente questo Cubino rispetto a quello in cui arrivasti tu?

“E’ stato un continuo migliorarsi. Ricordo che arrivammo al Cubino in 7-8 giocatori dell’Isolotto e formammo così l’ossatura della squadra. Poi attraverso conoscenze siamo arrivati ad arricchire pian piano una rosa competitiva. La peculiarità della nostra realtà è che siamo realmente una famiglia. Noi non abbiamo una figura come direttore sportivo. Tutti fanno tutto, il presidente ci dice sempre che questa squadra è anche nostra e quindi abbiamo responsabilità aggiuntive per compattare l’ambiente e il gruppo. Si vuole trovare gente disposta a rimanere a lungo e allo stesso tempo in grado di centrare risultati notevoli. Lo dimostrano anche i rinforzi del mercato”.

In attacco, con Tofanari, aumenta la concorrenza.

“Aveva molte offerte. Alla Rondinella era un po’ chiuso e in diversi si erano fatti avanti per prenderlo. Però poi ha deciso di venire da noi perchè ha creduto nella nostra filosofia. Arricchisce il nostro reparto offensivo con Schenone, Geri e Duccio Lami. Eravamo corti in attacco, siamo contentissimi del suo acquisto perchè ci vuole la sana concorrenza. Nella prima giornata dal suo acquisto, contro il Chianti Nord, abbiamo giocato tutti insieme nel 4-2-3-1 e siamo riusciti a vincere: a dimostrazione del fatto che competere è bello, ma anche saper convivere tutti insieme davanti ci dà tanto peso offensivo in più”.

Per giocare tutti insieme bisogna sacrificarsi tutti un po’ di più, ma ne vale la pena.

“Sì, è stata una bella convivenza. Certamente il campo non ci permetteva di giocare in maniera troppa spettacolare: il mister infatti aveva detto di preparare la fase difensiva con la solita concretezza e quella offensiva attaccando soprattutto le seconde palle. La vittoria ci ha premiato. Funzioniamo perfettamente e siamo anche giovani; il capitano, Ruggiero, è un classe ’94, e tutto il gruppo fondante va dal ’96 al 2000″.

La classifica è veritiera?

Settignanese e Affrico erano fin dall’inizio le squadre da battere. Lo sapevamo. Certo, anche loro hanno vissuto i problemi degli infortuni dopo un anno e mezzo di inattività, ma il loro valore resta. A parte queste due si tratta di un campionato dall’equilibrio importante. Abbiamo pareggiato 2-2 contro l’ultima in classifica, a dimostrare che non esistono squadre materasso. La classifica comunque rispecchia i valori delle squadre: noi e il Fiesole possiamo confidare in passi falsi delle prime due. Non è male il Cerbaia, una buona formazione falcidiata dagli infortuni ma secondo me leggermente un gradino sotto”.






Avete qualche gara che vi è rimasta sullo stomaco?

“Di punti persi se ne vedono tanti. Nelle prime cinque-sei giornate abbiamo giocato quasi senza attacco per gli infortuni mio e di Geri, e questo probabilmente ci ha condizionato. La prestazione peggiore è stata forse quella contro la Grevigiana: due a due con un rigore sbagliato da parte nostra nel primo tempo. Lì per lì non ci siamo resi conto della gravità dei punti persi, poi col passare delle settimane abbiamo capito che dovevamo assolutamente vincere. Tanta amarezza ce l’ha lasciata anche la gara con l’Affico: vincevamo 2-1 al 90′, caspita, e siamo riusciti a farci rimontare nel recupero. Grossa delusione”.

E quali sono le partite che vi hanno reso più orgogliosi?

Certamente la vittoria contro il Fiesole, che era l’unica squadra a non aver lasciato per strada neanche un punto dopo il primo mese di campionato. Siamo andati in casa loro ridimensionandoli e firmando il colpaccio. Ci metto anche la prova vincente in casa del Chianti Nord: si è visto subito l’impatto vincente di Ulivi e Tofanari, che fin dagli allenamenti ci hanno dato una mano”.

Che tipo di giocatore ti definisci?

“Personalmente sono un attaccante atipico, perchè non vivo troppo per il gol. A volte mi piace anche fare assist, mi rende orgoglioso pure quello. Mi manca l’egoismo di certe punte, la vivo molto tranquillamente. Di solito in categoria si dice che la doppia cifra è il traguardo minimo, ma voglio anche ricordare che non sono l’unico terminale offensivo. Ci sono anche Geri, Schenone e Tofanari e mi va benissimo che ce li dividiamo, così stiamo certi che la squadra farà bene. Ho vissuto poi alcune gare lontano dal campo per via dell’infortunio, ma non mi è mai mancata la fiducia nei miei mezzi”.

Pronostico, chi vince il campionato?

“Per sognare mi piacerebbe dire Cubino. Non sono troppo scaramantico: dico apertamente che Affrico e Settignanese sono le due favorite. Ma se vincesse il Cubino non mi stupirei”.

Che voto diamo al 2021 del Cubino?

“Voti importanti, dal sette e mezzo all’8, direi. Vedo il miglioramento del progetto sotto i miei occhi. L’idea della squadra-famiglia funziona. Mi rincuora sapere che anche se non dovessimo riuscire a salire in Promozione quest’anno, la rosa non si sfalderebbe affatto. Poi i risultati non stanno deludendo; vogliamo toglierci soddisfazioni”.






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