Grassina ricorda e commemora. Lo fa attraverso l’informazione scritta e il coinvolgimento di realtà che operano, quotidianamente, tra le pieghe della Storia, diffondendo conoscenza e “sporcandosi” letteralmente le mani. Come? Scavando, per esempio, e trovando come accaduto in Russia nel 2017 una fossa comune con ben 1600 corpi sotterrati nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Alla Casa del Popolo di Grassina saranno dieci giorni dedicati all’approfondimento dell’Operazione Barbarossa (invasione tedesca dell’Unione Sovietica) e del ruolo degli italiani nella campagna di Russia, della quale ricorrono proprio oggi gli 80 anni. Otto decenni dalla battaglia di Nikolajewka che sancì l’atto finale della ritirata, argomentati e dibattuti con il contributo di un’associazione nata proprio per tenere vivo il ricordo degli eventi bellici.
Di quelli accaduti su suolo italiano, in particolar modo del settembre ’44 lungo la Linea Gotica, tra i passi della Futa e del Giogo e non solo: con la sezione Italian Recovery Team, coordinata dal Museo Gotica Toscana, sono state realizzate missioni in Russia, grazie alle quali sono stati riportati in patria cadaveri italiani dissotterrati dai volontari dell’associazione. Dodici per la precisione, di cui due identificati e riconsegnati alle famiglie.