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“È difficile spiegare certe giornate amare”.
Ma difficile parecchio. E parecchio amare, anche.
Il Grassina si traveste da Fiorella Mannoia per cantare la sua cronaca di una domenica che sembrava completamente apparecchiata per i tre punti e invece si rivela la più beffarda dell’anno.
A Ostia le certezze di vittoria dei rossoverdi volano via come i gabbiani che circondano lo stadio Anco Marzio, a due minuti dal litorale laziale, lasciando solo tanta malinconia per una classifica che lascia troppe cose da recriminare.
Il Grassina, col suo volitivo 4-3-3, si presenta forte di quattro punti nelle ultime due partite, voglioso di accorciare ulteriormente sulla coppia Sinalunghese-Scandicci. E sembra tutto mettersi per il meglio: dopo tre minuti è già tempo di giocare a Call of Duty perchè Marzierli smitraglia che è una meraviglia sul cross basso di Bellini. Zero a uno, tanti sorrisi. Sorrisi che diventano sussulti di paura e poi urli strozzati in gola attorno al quarto d’ora; l’Ostiamare si sgancia in avanti con la conclusione di Mastropietro su cui è molto attento Mataloni, e dal contropiede innescato Calosi potrebbe raddoppiare, ma viene disinnescato dal numero uno ospite.
Rammarico anche al 22′: Torrini è presente in area al momento giusto, ma calcia altissimo. L’Ostiamare dal canto suo combina poco, ben inghiottita dalla mediana rossoverde: poco dopo la mezzora Nanni protesta eccessivamente per un fischio del signor Recupero di Lecce e si lascia andare ad una espressione irripetibile; rosso diretto. È una manna dal cielo per gli ospiti che in finale di tempo potrebbero chiudere il match; Calosi pennella una punizione calibrata per la testa di Bellini, ma sulla sua girata Giori si supera alzando in corner.
Nella ripresa i rossoverdi gestiscono e pungono, ma non fino in fondo: Marzierli innesca al volo ancora Bellini che però si emoziona nuovamente davanti alla porta e non graffia. È un gioco pericoloso, quello dei rossoverdi che non riescono a chiudere la pratica nonostante la superiorità numerica che diventa doppia all’82’: Salines commette un’ostruzione plateale ai danni del subentrato Diarrassouba e rimedia il secondo giallo in tre minuti, provocando una punizione dal limite non sfruttata dai rossoverdi.
Anzi: sul contropiede tentato dall’Ostiamare, Cavaciocchi commette fallo a centrocampo, concedendo la punizione: cross profondo, spizzata di un giocatore biancoviola in direzione del subentrato Verdirosi che ringrazia e batte Mataloni.
Uno a uno, in undici contro nove, a cinque minuti dalla fine. Grottesco e amarissimo per i rossoverdi che trovano la beffa ulteriore nel finale, quando si lanciano in avanti ad assediare la porta di Giori: prima il nuovo entrato Baccini trova l’esterno della rete e poi, al 95′, Marzierli da un metro viene stoppato prima dall’estremo difensore ospite e infine dalla parte alta della traversa. Un punto, parecchi rimpianti, un’altra domenica amara difficile da spiegare.
IL TABELLINO
OSTIAMARE (4-3-3): Giori, Moi (46′ Pedone), D’Astolfo, Salines, Pattelli (64′ Matteoli- 89′ Gabriele), Bellini (89′ Licciardello), Cabella, Carta, Mastropietro, De Sousa (72′ Verdirosi), Nanni. A disp.: Giannini, Zoppellari, Ferrari, De Martino. All.: Stefano De Angelis.
GRASSINA (4-3-3): Mataloni, Matteo, Benvenuti, Villagatti, Gianneschi, Torrini (91′ Zagaglioni), Nuti (85′ Baccini), Favilli (77′ Cavaciocchi), Bellini (61′ Salvadori), Marzierli, Calosi (80′ Diarrassouba). A disp.: Cecchi, Sottili, Alfarano, Marino. All.: Matteo Innocenti.
ARBITRO: Recupero di Lecce, coad. Da Mallimaci di Reggio Calabria e Minutoli di Messina.
RETI: 3′ Marzierli, 85′ Verdirosi.
NOTE: Espulsi al 35′ Nanni per comportamento irriguardoso e all’82 Salines per gioco scorretto. Tiri in porta 3-4. Tiri fuori 3-5. Angoli 3-2. Fuorigioco 2-0. Recuperi 1’+5′.