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Serie D, il Montespaccato passeggia sulle macerie del Grassina






Rese dei conti, fiduce rinnovate, impegni presi di onorare il campionato fino alla fine… Parole, parole dissolte nel vento della periferia romana, per l’ennesima volta.
Chi scrive non è un giornalista vero e proprio, ma un tifoso a cui piace – al triplice fischio – ricordare a se stesso e nel frattempo ai lettori, le emozioni che gl’hanno suscitato gli eventi in campo.

In questa stagione è – quanto non lo è mai stato – difficile, non farsi prendere dallo sconforto. Quegli spalti sempre vuoti, il silenzio che accompagna tutto e queste prestazioni che non suscitano che rassegnazione e amarezza.

Oggi che è successo in campo?
È presto detto: sono scese in campo due formazioni di bassa classifica. Una – quella di casa – in lotta per la permanenza (indipendentemente da quel che accadrà con l’eccellenza), l’altra che davvero non si capisce cosa stia facendo.
L’impressione è che ormai vaghi spaesata nei campi, nella remota prospettiva di ritrovare se stessa.
Il Montespaccato spalleggia i rossoverdi nel plasmare una partita avarissima di emozioni: Cecchi – al pari del proprio omologo biancazzurro – non ha che da impegnarsi in un’ordinaria amministrazione per tutto il primo tempo.

Dall’altra parte la difesa rossoverde è attenta e neutralizza le iniziative (modeste e caute) di Calì e compagni.
Il passare dei minuti non modifica il risultato, ma l’inerzia della partita si: da prima il centrocampo rossoverde tiene botta, poi i locali – più determinati e tonici – tengono più palla e fanno in modo che in avanti il Grassina non si faccia vedere che con contropiedi rari e evidentemente malgestiti.






La ripresa inizia e prosegue con un gol che è nell’aria: lungi il Montespaccato dal cingere d’assedio la porta di Cecchi, però il Grassina abbassa ulteriormente il proprio ritmo. La rete di Gambale giunge al 67º dopo diversi minuti in cui lo spettacolo offerto dagli ospiti, è – come già riportato – quello di una compagine impegnata a trotterellare spaesata in campo.
La rete di gambale arriva, propiziata da un grossolano errore della difesa grassinese: dalla sinistra, in velocità Calì entra in area, il pallone messo in mezzo, è preda di un compagno che lo porge all’indietro per Gambale che segna a porta sostanzialmente sguarnita.

Il Grassina si risveglia, almeno questo va riconosciuto ai ragazzi di Innocenti (a Foligno neanche questo); si fa vivo in avanti nei minuti successivi al vantaggio locale, colleziona angoli e calci di punizione (il Montespaccato si affida a un gioco falloso nella gestione del gol-vittoria) che però non sortiscono effetti. Quantomeno però Tassi è costretto ad adoperare i guantoni!
La sorte non assiste il Grassina che coglie anche un legno.

Il finale di partita è convulso, il Montespaccato tenta di approfittare nuovamente di qualche falla nella difesa grassinese, ma non ci riesce. I rossoverdi spingono con sempre minor determinazione e convinzione.
Il triplice fischio spazza via anche l’ultimissima possibilità dei rossoverdi, di poter definire dignitosa questa stagione e forse anche quella di salvarsi sul campo. E ben lungi dal giungere, il verdetto inappellabile della matematica, ma se questo è lo spirito, è assai difficile continuare a riporre speranze in un epilogo di stagione meno deprimente.

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