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San Casciano, nuovi ordigni bellici ritrovati in Via di Scopeti: servivano a bloccare gli “Alleati”






Altri ritrovamenti di ordigni dell’Esercito tedesco in ritirata nel luglio 1944 durante la Seconda Guerra Mondiale ci sono stati presso un cantiere dell’acquedotto di San Casciano Val di Pesa (Firenze).

Gli artificieri del Reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore (Bologna), dopo interventi analoghi l’11 e il 17 febbraio nello stesso punto, presso case di via Scopeti, stamani hanno estratto dal terreno una mina anticarro ‘Tellermine 35’ e una granata da 15 cm entrambe di fabbricazione tedesca.

Secondo una ipotesi la dislocazione nel sottosuolo di questi ordigni, così come del proiettile di artiglieria trovato la volta precedente, non fu casuale né per abbandono, bensì quasi sicuramente per la realizzazione di un barricamento che ostruisse con esplosioni l’avanzata dei mezzi bellici alleati verso Firenze.

In particolare, secondo una tecnica, la mina rimossa oggi e un colpo da artiglieria ritrovato il 17 febbraio scorso, venivano usati insieme all’esplosivo per aumentare la potenza della detonazione e di conseguenza la portata dell’interruzione della marcia dei mezzi nemici con la logica della barricata.






Questo di stamani è il terzo intervento simile all’uscita dell’abitato di San Casciano Val di Pesa nello stesso scavo dove ci sono lavori per l’acquedotto.

Gli ordigni rimossi sono stati portati in una cava vicina, nel Chianti, e fatti brillare. Nel Dopoguerra notevole fu l’impegno a sminare le strade ma evidentemente alcuni ordigni sono rimasti coperti nel terreno finora. L’intervento è stato eseguito da un nucleo Cmd (Conventional Munition Disposal – Bonifica di munizionamento Convenzionale) del Genio Ferrovieri dell’Esercito Italiano, in concorso con la prefettura, disposto dal Comando Forze Operative Nord di Padova. (ANSA).






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