Nel “decadentismo” toscano: una domenica a Toiano, paese fantasma
Sei anni nella prima esperienza, conquistando i playoff di Promozione dopo essere partiti dalla Seconda Categoria. Poi il ritorno, la scorsa estate, con la salvezza conquistata ai playout contro la Rignanese. Loriano Maiani lascia il Dicomano, non sarà il direttore sportivo dei biancocelesti nella prossima stagione. Un addio consumato velocemente e nel peggiore dei modi, viste le divergenze esplose negli ultimissimi giorni con la dirigenza biancoceleste: in particolare col presidente Roberto Ciulli, con cui dopo la riunione del consiglio direttivo dello scorso venerdì si è verificata la rottura.
Maiani racconta la sua versione dei fatti, riavvolgendo il nastro fino all’inizio della campagna acquisti: “Ero partito a giugno con la volontà di fare una squadra ambiziosa, con un budget importante. La rosa era già costruita, sostanzialmente: mancava un giocatore soltanto. Il presidente Ciulli ha gestito insieme a me le trattative per tutti i giocatori più importanti. Ma mercoledì 5 luglio, di punto in bianco, mi ha detto che non avrebbe iscritto la squadra in Promozione: ma non credo che la ragione sia da trovare in un taglio del budget, bensì per disaccordi coi consiglieri in particolare sui campi di gioco e sugli allenamenti”.
Una riunione che cambia totalmente i piani societari: “E’ stata indetta da Ciulli insieme ai consiglieri. All’improvviso è cambiato tutto: mercoledì mattina il presidente aveva chiuso per un giocatore, Elia Guidotti, un altro acquisto per il nostro attacco. E poche ore dopo vengo a sapere che non si vuole iscrivere la squadra in Promozione”. Non solo: per la panchina si era scelto Massimo Massi, col preparatore dei portieri Gianni Fabbri. Inevitabilmente si dovrà rinunciare a queste due figure tecniche, ora: “A entrambi ho fatto cambiare le ferie lavorative. Sono andati in ferie prima appositamente per fare prima la preparazione con la squadra: e ora anche loro sono in questa situazione. Il presidente ha parlato con loro quattro volte, sapeva tutto da maggio. E’ stato insieme a lui che abbiamo consigliato ai mister di andare in vacanza prima”.
Difficile pronosticare il futuro della squadra, per l’ex direttore sportivo: “Io stavo dando una mano a ricostruirla da tre mesi, poi mi è stato detto che non potevo più operare. Non so cosa succederà ora: ci sono alcuni giocatori importanti che avevano scelto di rimanere, ma con una situazione del genere, non saprei… A me comunque dei biancocelesti ora non interessa più niente. Una sola cosa mi amareggia: averci messo la faccia con i giocatori e le società da cui abbiamo chiuso gli acquisti. Avevo preso accordi con tutti, mi ci sono impegnato in prima persona. E ora mi è stato detto di rinnegare la campagna estiva. Una mancanza di rispetto”.
Dalla società filtra invece poco. Il presidente Ciulli si limita a confermare la voce per cui il consiglio direttivo avrebbe posto un limite alla campagna acquisti: “Posso dire che è vero che il consiglio non ha approvato la proposta di aumentare il capitale per la campagna estiva. E lo abbiamo spiegato a Maiani. Ora torneremo al lavoro per ricostruire”.