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Nell’Impruneta che vorrei…

Com’è che inizia lo spot della Mulino Bianco? “Nel mulino che vorrei…”
Bene, visto che la prova costume è alle porte, lasciamo perdere quelle cose buonissime della Mulino Bianco e, tornando a quella pubblicità che mi ha acceso una lampadina in testa, oggi si parla proprio dell’Impruneta che vorrei.

 






Nell’Impruneta che vorrei, ogni Rione avrebbe la propria sede o “casa” come la chiamo io, perché sono anni, non mesi, ANNI che se ne parla, parla, parla ma di concreto non c’è un fico secco, solo problemi, “beghe” e per tanti, fortunatamente non per tutti, c’è anche una bella dose di menefreghismo.

Per il paesello che vorrei quella “pagoda” in Barazzina verrebbe utilizzata per qualcosa, non so bene cosa eh, sono sincera, però da un bel po’ di tempo ormai se ne sta lì a subire solo ed esclusivamente le intemperie e le chiacchiere imprunetine. (Poverina, mi fa quasi tenerezza.)

Continuando a sognare ad occhi aperti, vorrei che i Loggiati del Pellegrino venissero tenuti molto, molto meglio, o comunque in modo dignitoso. Semplicemente perché, a mio parere, sarebbero davvero belli se solo non fossero diventati una sotto specie di “rifugio per piccioni”. (Vabeh dai, almeno loro se li godono.)






Che altro vorrei… Ah, giusto! Mi piacerebbe che la “Terza Piazza” venisse utilizzata per qualcosa, nel senso, si parla di un’ipotetica sede per il Rione delle Sante Marie, si parla delle scuole… (Quanto si “parla” all’Impruneta ragazzi!) Eppure, tranne che per quei concerti un mese l’anno, gli animali per la Fiera ed il “Mondo Giurassico” di questo periodo, non ha un vero e proprio utilizzo, se non per farci una corsetta al tramonto per tenersi in forma o una passeggiata col proprio cane. Oltretutto ho notato che è diventata la base di ritrovo per i ragazzini che, giustamente, non sanno dove andare.

Nell’Impruneta che vorrei, quei marciapiedi in via Mazzini sarebbero sistemati da cima a fondo. Un consiglio spassionato: se vuoi camminarci, prima di partire per questa crociata, fatti il segno della croce, perché percorrere un campo minato forse risulterebbe meno pericoloso. Sono tremendamente sconnessi, io ho le ginocchia buone ma i nostri imprunetini attempati hanno serie difficoltà. C’è poco da discutere, quei marciapiedi sono agghiaccianti, sarebbero adatti per girarci una scena di un film dell’horror.






Ed infine, nell’Impruneta che vorrei, gradirei che ai “piani alti” gestissero meglio il mio paesello, invece di trattarlo a palate in faccia. Prima di toccarlo, mettetevi i guanti bianchi, perché anche se non ve ne siete ancora resi conto, avete tra le mani una chicca.

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