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L’ultimo struggente saluto di Bagno a Ripoli a Federico: “Il tuo sorriso è la mia pace”

“Ciao fratellino nostro”.
Enza e Gina, le “sorellone” – come le chiamava Federico – salutano per l’ultima volta il loro fratello piccolo, di fronte ad una chiesa piena di amici, cari, conoscenti, compaesani. Federico Cafarella è stato strappato alla vita in maniera violenta così come violento è il dolore per una perdita inconcepibile: investito da un mezzo di linea a Milano, dove viveva per lavoro, il 7 marzo scorso. 

Federico aveva studiato a Roma, abitava a Milano ma era un ripolese, per la precisione dell’Antella, dove questa mattina si sono tenuti i suoi funerali celebrati dopo la disposizione dell’autopsia, a dieci giorni di distanza dall’incidente fatale. La pieve millenaria dedicata alla Maria gremita, all’esterno della chiesa schermo e audio affinché anche la piazza potesse partecipare ed essere vicina a Federico. 

“Il dolore è insopportabile”, come riportato da Don Moreno, “ma Federico vivrà nel loro amore“.

E’ difficile voler male a un giovane di 25 anni ma Federico, nato il 9 agosto 1997, era uno di quei ragazzi che sapeva realmente farsi voler bene, nessuna frase fatta: solare come lo descrivono tutti, accomodante e pacato, mai una parola fuori posto, molto legato alla mamma Maria. Nella sua esistenza era stato anche arbitro e volontario della confraternita della Misericordia di Antella.

“Ci avrebbe detto…su, sorellone, è tempo di sorridere adesso”. 

Come hanno raccontato nel loro struggente commento Enza e Gina.

Federico avevo un tratto distintivo: il sorriso contagioso, ben espresso nella foto che i cari hanno distribuito a tutti i partecipanti alla cerimonia funebre, uno scatto del giovane nel giorno della sua laurea, la corona di alloro in testa ed una felicità ben in vista. Dietro la cartolina una poesia di Henry Scott Holland, rappresentativa di quello che avrebbe pensato in questo momento Federico: 

La morte non è niente

La morte non è niente. 
Sono solamente passato dall’altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto. 
Io sono sempre io e tu sei sempre tu. 
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, 
che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso 
che hai sempre usato. 
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. 
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. 
Prega, sorridi, pensami! 
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: 
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza, 
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perchè sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. 
Rassicurati, va tutto bene. 
Ritroverai il mio cuore, 
ne ritroverai la tenerezza purificata. 
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: 
il tuo sorriso è la mia pace.






Presente al funerale anche il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini il quale, tuttavia, ha preferito non intervenire nel rispetto di un doveroso e addolorato silenzio. Un pensiero ad alta voce, invece, è arrivato da Stefania, portavoce di tutti gli amici di Federico: “Una chiamata ci ha spezzato il respiro. Tu per noi sei e sarai sempre sole, gioia, colore, sorrisi”. 

Infine anche il suocero ha voluto ricordare Federico, prima del saluto conclusivo, nel quale gli applausi si sono mischiati alle lacrime dei presenti. Le donazioni, come hanno ricordato le sorelle, saranno devolute alla Lega Filo d’Oro. 

Ci stringiamo con sincero affetto al dolore di Maria, Donato, Enza e Gina.

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