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La “giocata” di Casini e l’opposizione di Redini: 4 punti contro l’abusivismo politico!






Quando anche la politica a livello comunale è preda e vittima di colpi di coda personalistici cadere dalla sedia o restare delusi e disillusi è una reazione più che normale. Come normale (e legittimo) dovrebbe essere prendere una posizione netta e pratica da parte del Partito tradito dalla giocata inattesa del Primo Cittadino. 

Il Partito Democratico si riunirà a livello comunale con i suoi iscritti questa sera mentre chi ha già espresso il proprio nitido pensiero è la consigliera comunale Sonia Redini, ben lontana da questi “giochi” che rischiano di sporcare anzitutto la credibilità della res pubblica, anche al pianterreno del palazzo politico.

Per questo Redini, capogruppo di Per Una Cittadinanza Attiva, diffone il seguente messaggio intitolato “Lotta all’abusivismo politico”. Nel dettaglio:






“In questa settimana, abbiamo appreso (dai social) che il Sindaco ha abbandonato il Partito Democratico per aderire ad Italia Viva e (dalla stampa) che la stessa Italia Viva partecipa già da tempo alla coalizione di maggioranza.

Un colpo solo per contravvenire agli impegni elettorali e svelare che una forza politica, non rappresentata in Consiglio, partecipa occultamente alle scelte dell’Amministrazione. Entrambe le cose ci lasciano basiti. Non ci sono sanatorie per questo abusivismo politico:

1) NO a rimpasti, papocchi e alchimie bizantine, di pura cosmesi politica, che salvano le apparenze ma non cambiano la sostanza;

2) NO ad amministrazioni fondate sul ricatto politico, di chi si presenta come “riformista” ma agisce da corsaro;

3) SI alla coerenza ed al rispetto degli impegni presi verso elettori e istituzioni;

4) SI alle dimissioni o alla sfiducia;

Per salvare il Sindaco dal suo destino si evocheranno gli scenari più apocalittici e, tra questi, sicuramente il blocco dei progetti in divenire.

Evidentemente, si trascura che i progetti non sono del Sindaco, ma del Comune e che l’attività degli uffici tecnici andrà avanti senza alcun arresto. L’esperienza di Campi Bisenzio (avallata dallo steso PD) e addirittura quella della Regione Lazio, il cui Presidente si è dimesso qualche giorno fa, stanno lì a dimostrarlo.

Insomma, non ci sono argomenti credibili per condonare l’abusivismo politico.”






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