Nel “decadentismo” toscano: una domenica a Toiano, paese fantasma
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Un fascicolo di indagine per sequestro di persona a scopo di estorsione è stata aperto dalla procura di Firenze per la scomparsa di Kata, la bambina peruviana di 5 anni di cui non si hanno più notizie da sabato. Le indagini sono condotte dalla Dda, competente per il reato ipotizzato.
In procura oggi sentita la madre come persona informata sui fatti. Il padre, in carcere, avrebbe invece tentato il suicidio ingerendo detersivo: portato in ospedale, oggi è rientrato a Sollicciano. Senza sosta le ricerche della piccola: impiegati anche i droni. Manifestazioni a Firenze: un piccolo corteo stamani, a cui era presente la madre di Kata, ha raggiunto il tribunale dei minori, per stasera annunciata una fiaccolata.
Nessuna novità per quanto riguarda la sparizione di Kata, all’anagrafe Cataleya Alvarez, nonostante la notte di ricerche.
Nella mattina di oggi si è svolta una conferenza stampa con il Generale Vitagliano, del Comando Provinciale dei Carabinieri di Firenze, che ha fatto il punto della situazione.
LA RICOSTRUZIONE
“La bambina, sabato 10 Giugno, giocava nel cortile dell’ex albergo Astor tra le 15 e le 15:15, dopo di che è stata persa di vista. La madre è arrivata poco dopo.” dice il Generale.
Sono iniziate le ricerche all’interno dello stabile, perché all’inizio i familiari pensavano che la bambina fosse con qualcuno. Alle 20:30 è stata formalizzata la scomparsa di fronte ai Carabinieri che hanno immediatamente contattato la Prefettura attivando da subito, mentre le verbalizzazione dei Carabinieri era ancora in corso, il piano ricerca di persona scomparsa.
Le ricerche sono ancora in corso con l’ausilio di volontari di Protezione Civile, Vigili del Fuoco e tutte le forze dell’Ordine cittadine ma non hanno dato risultati.
LA CHIAMATA
Un’amica della madre di Kata ha ricevuto una chiamata da parte di una persona che diceva “tua figlia è con me”: “E’ una pista che stiamo battendo – ha continuato il Generale Vitagliano – non possiamo entrare nel dettaglio perché ho scarse speranze che sia una pista vera. Riteniamo che sia un mitomane che conosce la famiglia. La persona non ha indicato nessun indizio valido, nessun motivo né ha fatto parlare la bambina. Ci stiamo lavorando ma pensiamo sia una chiamata fallace, stiamo cercando di rintracciare da dove è arrivata la telefonata. “
IL NOME DATO DALLA MADRE
Secondo quanto riferito dalla stampa nazionale la madre avrebbe dato un nome di chi potrebbe essere il responsabile. “La madre ha indicato di aver dato un nome ma è stata una dichiarazione ingigantita: presume che la scomparsa della figlia possa essere collegata a una serie di litigi avvenuti all’interno dell’albergo ex Astor ma non c’è una pista concreta né nomi.”
LE INDAGINI SUGLI ABITANTI DELLO STABILE
Il Generale risponde anche alla domanda sulla pista di due soggetti, un peruviano e un ecuadoregno, che non si sono più visti da quando è scomparsa la bambina all’ex Hotel.
“Stiamo lavorando sugli occupanti dell’albergo. Ci sono degli elementi che sono emersi ma finora non sembrano collegabili al rapimento. Ovviamente vengono in evidenza dei comportamenti al limite della legalità, ma scollegate dalla sparizione per ora. Un grande filone dell’indagine riguarda gli occupanti dello stabile.”
IPOTESI RAPIMENTO
Le indagini continuano in tutte le direzioni, ma a prendere campo col passare delle ore è l’ipotesi del rapimento. “Parliamo di rapimento ma solo da un punto di vista statistico, perché riteniamo che la bambina quasi sicuramente non sia dentro l’albergo, e dato che non è stata trovata all’esterno, nonostante la zona fortemente antropizzata, l’ipotesi che inizia a diventare più probabile è che sia stata portata via da un adulto. Teniamo tutte le porte aperte, ma alcune perdono di probabilità e quella del rapimento acquisisce una maggiore probabilità”.
Si parla anche di ritorsione. “Tutto possibile” – ha spiegato il generale Vitagliano – “se è un rapimento può essere motivato da ritorsione, elemento che non necessariamente è riferibile al litigio di cui parlava la madre”. Al momento però non sono stati richiesti soldi alla madre della bambina.
LE TELECAMERE
“Stiamo lavorando sulle telecamere di Via Maragliano e di tutto il quartiere. Non sembra realistico che la bambina sia uscita dal quartiere, ma non escludiamo nessuna ipotesi” aggiunge il Comandante Vitagliano.
IL PADRE
“Il padre è detenuto per reati contro il patrimonio, furto, nel carcere di Sollicciano. Non ci sono elementi per pensare che sia coinvolto. La sua famiglia non abita a Firenze e sta collaborando in modo attivo. Quando ha saputo della scomparsa della figlia, come riporta Firenze Today, ha tentato il suicidio all’interno del carcere di Sollicciano, ingerendo detersivo.”
LE SEGNALAZIONI
Tante le segnalazioni arrivate alle forze dell’ordine.
“Ci ha chiamato anche un ex dipendente dell’Astor segnalandoci una intercapedine ma la avevamo già controllata, altre segnalazioni sono infondate, altre le stiamo approfondendo ma ancora non ci hanno dato elementi.”
“Una persona ha segnalato una bambina sola su un mezzo di trasporto pubblico, con abiti diversi da quelli della scomparsa, è una pista su cui stiamo lavorando cercando di individuare il mezzo e verificare se ci fossero telecamere a bordo. Vale quanto altre piste, ci stiamo lavorando”