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Grassina, il pari è un ko: 1-1 col Lanciotto, addio al sogno Eccellenza

Il canto dei tifosi rossoverdi a fine partita è eloquente: “S’era in Serie D, a un passo dalla C… Adesso siamo qui, non è la Champions League, ma non finisce qui”. Ecco, non finisce qua. Il bel Grassina di Marco Cellini tramonta sul campo del Lanciotto, esce per un pareggio, perché la legge dei playoff è amara ma va rispettata: i campigiani avevano il favore del campo e due punteggi su tre a disposizione dopo i supplementari e ne hanno fatto tesoro dopo un secondo tempo spettacolare. Ma i rossoverdi escono a testa alta, con l’amarezza di aver forse perso qualche punto di troppo durante la stagione, mentre in questa semifinale secca hanno pagato un brutto approccio durante la ripresa, lasciando troppo campo ai locali. Il Lanciotto va in finale: troverà l’Affrico, giustiziere dell’Antella.

Cosa si debba fare per andare a prendere la finale, il Grassina lo sa benissimo. Segnare. Punizione di Alfarano, colpo di testa di Meazzini: missione compiuta. I padroni di casa provano a rispondere, ma la difesa rossoverde tiene: benissimo Rossi Lottini a sinistra, la coppia centrale Travagli-Tomberli concede giusto un paio di iniziative a Cecchi e Delli Navelli che però sparano a salve senza mettere in apprensione Bartoli. All’intervallo è zero a uno e va benissimo così.

Il problema è la ripresa. Il Lanciotto entra con gli occhi iniettati di sangue. E spinge forsennatamente: prima al 50′ protesta per un contatto Tomberli-Failli in area rossoverde dopo sponda di Cecchi, poi comincia a impallinare Bartoli. Al 56′, prima punizione per Esposito dai 25 metri: un cecchino, gran sinistro ad aggirare la barriera e Bartoli deve volare a mettere in corner. Al 60′ un cross da destra premia Cecchi: imperioso stacco, palo pieno. Un minuto dopo altra punizione per Esposito, dal limite: Bartoli si supera e alza in angolo. Al 66′, terza punizione per il difensore di casa: traversa piena. I tifosi del Grassina accendono un cero (il clima è perfetto, domani è Resurrezione), ma intuiscono che la capitolazione sia molto vicina: anche perché i rossoverdi perdono metri minuto dopo minuto. E l’apriscatole del Lanciotto arriva dalla panchina: è il numero 18 Fathou, indiavolato come non mai. Per gli ospiti ci sarebbero due occasioni di chiuderla, però, prima della beffa: Dini viene fermato dall’intervento di Roselli, il colpo di testa di Colasuono è invece alto di poco.

Poi, la resa. Fathou parte da sinistra, regala un mal di testa a Meazzini a suon di dribbling, salta secco un altro uomo e poi lascia lì un ovetto Kinder al subentrato Bini. “Spingimi” dice il pallone. Non si fa pregare il numero 15: 1-1. Dire che è meritato è riduttivo. Il Grassina ora temporeggia, prova a ruotare ancora gli uomini: Orlandi al posto di Dini, ma il tempo non c’è. O meglio, ci sono altri trenta minuti, i pericolosi supplementari: i rossoverdi devono segnare in tutti i modi per passare in finale, ma l’unico lampo degno (si fa per dire) di nota è un intervento di Mazzanti che attenta alla caviglia di Colasuono e il signor Chisari di Livorno estrae un semplice giallo. Decisione difficile da comprendere. Ma è l’unico lampo e non è neanche un tiro in porta: col passare dei minuti il Lanciotto gestisce, sfiora anche il colpaccio in rimonta con la punizione di Afelba (enorme Bartoli, ancora) e poi esulta a fine gara. Sarà finalissima con l’Affrico. Il Grassina esce coi cori di sostegno delle Brigate altissimi: vietato abbassare la testa, non finisce qui.

IL TABELLINO

LANCIOTTO: Roselli, Mazzanti, Bambi, Manzatu, Di Giusto, Esposito Goretti, Cecchi, Bonciani, Failli, Delli Navelli, Algerino. A disp.: Targioni, Andreucci, Ballerini, Bini, Verdi, Biondi, Fathou, Ascolese, Afelba. All.: Selvaggio.

GRASSINA: Bartoli, Meazzini, Rossi Lottini Diego, Pierattini, Tomberli, Travagli, Natale, Alfarano, Manecchi, Violetta, Dini. A disp.: Mengoni, Salvini, Falaschi, Magnolfi, Corsi, Orlandi, Metafonti, Colasuono, Aprea. All.: Cellini.

ARBITRO: Chisari Livorno, coad. da Loum Carrara e Mucci Pistoia.

RETI: 10′ Meazzini, 78′ Bini.







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