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“Fermiamo la distruzione dei boschi toscani”: contro i tagli indiscriminati, protesta in Via Cavour!






“Fermiamo la distruzione dei boschi toscani”: è questo l’appello, sotto forma di titolo dell’iniziativa, lanciato dal “Movimento per la terra” e da altre realtà che aderiscono alla protesta.

Una manifestazione di carattere regionale che si terrà sabato 28 Maggio a Firenze, dalle ore 15:30 in Via Cavour, di fronte alla sede del Consiglio Regionale fiorentino.

La volontà chiara della contestazione pubblica, aperta a chiunque voglia partecipare, è quella di far sentire, forte, il proprio dissenso e sensibilizzare nei confronti di una criticità che riguarda la nostra terra: la deforestazione, i tagli indiscriminati e la conseguente tutela del paesaggio.

Tra le aree più colpite dalla pratica di stravolgere l’assetto territoriale intesto come distruzione dei boschi è il Chianti (l’area del San Michele è tra le più danneggiate):
l’incontro in città e la dimensione “regionale” non distolgono attenzione e interesse sulla tematica rispetto alla popolazione chiantigiana!






Come si legge nella presentazione dell’evento “con la privatizzazione dell’energia e i 17 MILIARDI (delle nostre tasse) che l’Unione Europea elargisce ogni anno come sovvenzioni alle centrali a biomasse, i boschi e le foreste italiane hanno attirato gli appetiti insaziabili delle imprese forestali, spesso anche proprietarie delle stesse centrali a biomasse legnose.

Grazie a una legislazione e a regolamenti regionali estremamente permissivi, grazie allo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato, il saccheggio delle nostre foreste è ormai in atto da alcuni anni e, anno dopo anno, diventa sempre più distruttivo e incalzante. NON VENGONO RISPARMIATI NEMMENO I PARCHI NAZIONALI E LE RISERVE NATURALI REGIONALI.

Fermiamo questo scempio senza precedenti, che distrugge il nostro patrimonio più prezioso: i boschi fertilizzano il suolo e lo proteggono dall’erosione, mitigano le temperature, ossigenano l’aria e assorbono anidride carbonica, sono la dimora insostituibile di centinaia di specie animali e vegetali, permettono al suolo di mantenere l’umidità e alla pioggia di penetrare nel terreno e rinnovare le falde. La morte dei boschi è la morte di un territorio, del suo equilibrio, della sua salute.






Tagli industriali…e distruttivi

Come spiegato in un’indagine di Wwf Siena “negli ultimi anni in Italia vengono realizzati sempre più spesso tagli particolarmente distruttivi dei boschi; tagli industriali eseguiti con importanti mezzi cingolati o macchinari in grado di tagliare e trascinare via in poche ore centinaia di tronchi. Il passaggio dei mezzi cingolati sul terreno bagnato dalla pioggia autunnale ed invernale lascia dei solchi profondissimi, causando un aumento esponenziale dell’erosione, convogliando le acque ed asportando il suolo.

Inoltre, nella maggior parte dei casi, la legna ricavata non serve per alimentare le stufe o i camini del privato cittadino bensì il legno prodotto viene portato via da camion e autoarticolati per finire nelle molte centrali a biomasse sparse in Toscana come in altre regioni.

Tali metodi di lavorazione del bosco sono dannosi per la biodiversità e non sono assolutamente sostenibili ne tanto meno producono energia rinnovabile.”

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