Notizie in Tempo Reale dal Territorio

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Temi del momento

Eccellenza, le certezze di Motti: “Il mio Poggibonsi? Tanta roba. E sulla classifica marcatori…”

Teletrasportate Lewandowski in Eccellenza, tingetegli i capelli di rosso e vestitelo con una maglia giallorossa. Matteo Motti, attaccante classe ’98, è il top player del girone B, leader tecnico e capocannoniere di un Poggibonsi sempre più voglioso di vincere il campionato e approdare in D: “Ma non pensiamo ancora al traguardo finale. Per adesso è meglio ragionare di partita in partita: quello che viene fuori alla fine dell’anno ancora non si sa…”

Però con quattro vittorie e un pari nelle prime cinque gare avete messo una bella ipoteca sui playoff, no?

“Senza dubbio. Siamo partiti forte e ci siamo guadagnati con merito il primo posto. La squadra gira a pieno ritmo e questo è merito di tutti: il gruppo ha assorbito benissimo le consegne tattiche e soprattutto ha smaltito al meglio i carichi di lavoro durante la preparazione in primavera”. 

E mister Calderini? Visto in partita sembra un martello.

E non lo vedete in allenamento… Scherzi a parte, il mister fa benissimo a stimolarci tutti i giorni: tira fuori sempre il massimo da noi e soprattutto fa sentire tutti al centro della causa. Credo che sia il suo maggior pregio; anche coloro che siedono in panchina o vanno in tribuna sanno di poter fornire il loro contribuito che può risultare determinante. Mi viene in mente uno come Caggianese: è fortissimo, però è partito titolare una volta sola visto che in attacco siamo in tanti, eppure ogni volta che è subentrato ha sfiorato il gol e ha aumentato il tasso tecnico della squadra. E come lui anche Denis Zefi, Razzanelli, Odibe: con un mister come Calderini che tiene tutti sulla corda, è inevitabile che anche chi sta in panchina spacchi in due la partita, quando entra”.

E poi ci sei tu. Cinque gol nelle prime tre giornate e una forma fisica apparsa smagliante.

“Mi sento bene, penso di aver smaltito al meglio l’esperienza del Covid che mi ha tenuto un mese e mezzo lontano dal campo. I gol per un attaccante sono ossigeno puro, e credo che si possa sempre migliorare. Anche perchè nelle ultime due gare non ho segnato, e vorrei interrompere questa astinenza”.

Già, ieri la copertina se l’è presa Bianchi con una bella doppietta con cui avete superato anche il Signa.

“Sì, ieri ci è mancata un po’ di concretezza rispetto alle prime partite. Abbiamo sprecato qualcosa nel primo tempo, ma poi ci ha pensato Manuel a risolverla. Son contento per lui, sta attraversando un ottimo momento. La gente pensa che noi attaccanti siamo tutti egoisti, ma la verità è certe partite le vince il gruppo, e non importa chi segna: ieri potevamo perdere un po’ di lucidità, ma l’abbiamo spuntata e questo è l’importante”.

L’esultanza coi compagni dopo la rete segnata nel derby contro la Colligiana

Però la classifica marcatori fa gola, no?

“Sarei ipocrita se lo negassi. Voglio provare a raggiungere anche quel traguardo, come ogni attaccante che si rispetti. Ma senza ossessioni: sono un tipo pragmatico, basti vedere che non ho neanche un attaccante preferito”.

Davvero?

“Davvero. Quando guardo le partite non mi concentro tanto sui grandi nomi, quanto piuttosto sui movimenti dei singoli. Mi piace studiare il modo in cui un attaccante punta l’avversario, come si smarca in area e in che modo calcia. Poi se gioca nel Bayern o nel Poggibonsi è secondario”.

Al giro di boa del campionato avete già affrontato Terranuova e il derby con la Colligiana. Che impressioni ti hanno fatto i due scontri diretti?

La partita più difficile è stata quella a Terranuova: una gara durissima dove il pari alla fine è stato il risultato più giusto. Avevamo giocato un gran primo tempo, ma nella ripresa eravamo andati in apnea, e ci sta di non vincere. Il Terranuova sarà sicuramente una della squadre protagoniste anche ai playoff, così come la Colligiana che nel derby ha saputo darci filo da torcere: in quel caso abbiamo vinto con intelligenza e lucidità negli episodi chiave. Una cosa è certa: il livello, da qua alla fine, si alzerà ulteriormente”.

Domenica riposerete. Ti metterai comodo sul divano a guardare il match fra Terranuova e Valdarno?

“Assolutamente sì. Mi metterò a studiare i prossimi avversari, il Valdarno, che considero una delle corazzate di questo girone. Sarà interessante anche rivedere il Terranuova: verrà fuori una bella partita, penso che saranno due ore divertenti. Chissà che con entrambe le squadre non si debba rigiocare fra un mesetto…

Ecco, il Valdarno sarà uno dei vostri avversari dopo la sosta, così come la Fortis. Ti aspettavi qualcosa in più da queste due formazioni?

E’ difficile giudicare dall’esterno. Il Valdarno è partito fortissimo, si è rinforzato molto e alla fine dei conti ha sbagliato soltanto un paio di gare, per cui mi sembra assurdo giudicarli in negativo. Così come la Fortis: ricordiamoci che stiamo comunque parlando di una squadra che ha perso solo una partita, sono comunque secondi”.

Com’è giocare a porte chiuse in un posto che mangia calcio dalla mattina alla sera?

“Ho avuto la fortuna di giocare a Poggibonsi coi tifosi presenti ed è stata una cosa bellissima, di quelle che ti riempiono il cuore. Vedere lo stadio Lotti con la curva vuota è avvilente, non avete idea di quanto sia importante sentire un coro di incitamento dagli spalti. Spero che i tifosi possano tornare il prima possibile”.












Torna in alto