Nel “decadentismo” toscano: una domenica a Toiano, paese fantasma
Una domenica all’insegna delle “C”: colorata e calorosa, seppur in totale sicurezza e nel rispetto delle disposizioni vigenti
“Dai boschi del Chianti, una piccola casetta, ha messo su quattro splendide ruote ed è diventata una macchina racconta storie!”
Guidata da Eleonora Nava e resa parlante da Elisa Bagni: una educatrice, l’altra attrice. Fantastiche nel colorare una domenica strana, “capodanno” seppur a maggio, vigilia di un’uscita semi definitiva dalla quarantena lunga 70 giorni.
“Come è nata questa iniziativa?
Una telefonata, facciamo due, tra Elisa e Eleonora e…
Raccontiamo storie? Lo facciamo sotto le case dei bambini? Si! Bellissimo! È utile? Certo! Funzionerà? Non so! Allora…guardami…ci proviamo? Si, ci proviamo!”
Con il prezioso aiuto di Monica Toniazzi, dell’associazione Tiravento ed il consenso del Comune di Greve in Chianti la “macchina delle parole” si è messa in moto – non prima di fare una capatina dal benzinaio – domenica 17 Maggio, attorno alle 10:30, ora di arrivo “A Campana”, come i panzanesi chiamano Piazza Bucciarelli. Un’entrata spumeggiante, di quelli che non passano certo inosservati!
“Buongiornooooooo, oggi regaliamo parole. A come AMICIZIA..”
Di colpo ogni anima presente tra piazza e dintorni ha voltato il proprio sguardo verso il Kangoo delle Parole, addobbato con altoparlante e tettuccio rosso, pennellate sulla carena e ali di farfalla per spiccare il volo. Verso un mondo che insegni l’importanza di un termine e dia il giusto peso ad una “pietra-parola”. Esiste? Può esistere.
Qualcuno, sorpreso da cotanta energia, si è chiesto “Oh che succede?”, altri sono usciti dai negozi per ammirare, i più hanno mostrato un sorriso.
“Abbiamo provato a fare un regalo ai nostri paesi del cuore. In particolare ai bambini che li abitano. Le parole sono fondamentali e in questo periodo sceglierle con cura diventa ancora più importante, vero? Perché non regaliamo parole che siano belle ed abbiano un valore profondo?” Ecco, dunque abbiamo provato a creare l’attesa di questa buffa macchina delle parole e mentre i bambini la sognavano, la sognavamo noi.”
Sognando la realtà si illumina.
Così, in questa bella giornata di sole i bambini di Panzano e Greve in Chianti hanno aspettato sotto casa, alla finestra, al balcone una fantastica macchina parlante racconta-storie a domicilio: raccogliendo parole, donandone di nuovo.
Tutto in totale sicurezza, rispettando le regole del distanziamento sociale vigenti.
I piccoli hanno ascoltato e partecipato, regalando a Eleonora e Elisa racconti e parole da urlare per le vie dei borghi.
E’ stato speciale, sorprendente.
“Dopo oltre due mesi di isolamento tornare tra le persone, vederne il sorriso e coglierne il calore è stato emozionante, di un’intensità quasi stancante”, le parole di Eleonora ed Elisa.
Noi, allora, prendiamo una “G” di Grazie e la dedichiamo alle due splendide ideatrici della “Macchina delle Parole”. Per un tocco di fiabesca straordinarietà in una normalità ancora tutta da riordinare e ritrovare. Per aver regalato attimi di spensieratezza a bambini rimasti in casa per sessanta giorni. Per ricordarci che ogni parola, anche se sputata sul web e dunque virtuale ha un peso specifico notevole, da ponderare, pensare, rileggere, analizzare.
Pietre-parole, come quelle di una casa, che costruiscono relazioni, accolgono, ricordano e non parole-pietre, macigni che colpiscono e feriscono.
