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Dopo 22 anni di attività chiude “La bottega del caffè”, un pezzo di cuore imprunetino

Ventidue anni di attività; mica caramelle.
Oh però di caramelle la Franca ne ha sempre avute tante e parecchio bone!
Ebbene sì, come avrete capito, “La Bottega del caffè”, tra una lacrima ed un abbraccio colmo di affetto verso il proprio paese, chiuderà proprio questa settimana. Per l’esattezza domani sarà il suo ultimo giorno, con la fine del mese di Giugno va a chiudersi anche questo capitolo paesano.

 

Sono andata a fare due chiacchiere dalla Franca, la nostra chiccaia e lei, tra un sacchettino di caffè sfuso ed un cioccolatino mi ha raccontato di questo pezzo di vita, di questa bottega fatta di tanta dolcezza, in tutti in sensi per davvero.
“Ho aperto nel 1999 insieme a Giada Galilei”, mi racconta “iniziammo quest’avventura ma poi, nel 2003 ho cambiato compagna, è subentrata Gianna Falsini ed è rimasta qui con me per ben 10 anni” e qui sorride, ha la mascherina ma le brillano gli occhi e loro parlano sempre più di qualsiasi altra cosa.
Mi racconta che la Gianna è rimasta nel cuore di tanti imprunetini ed ancora, dopo svariati anni, continuano a dirle: “salutami la Gianna”, è stata dunque un’alleata preziosa in questo percorso sia di vita che di lavoro, i sorrisi ed i bei momenti non sono mancati. “Oioi Silvia, quanto ci siamo divertite!” mi dice entusiasta mostrandomi alcune foto relative al Carnevale ed alla Mostra del Cioccolato fatta nel Cantinone o sotto i Loggiati del Pellegrino.
Per lei quella bottega è veramente un pezzo di vita, un amore, una passione indiscussa verso i suoi clienti e le scelte tra tante eccellenze pensate appositamente per loro, perché la qualità fa la differenza. Mi guardo attorno e vedo veramente tanta qualità in quella bottega rustica ma elegante, c’è la cioccolata del Venchi, il caffè sfuso del Piansa, gli infusi de La Via del Tè, la Babbi e potrei continuare la lista…

Poi, un po’ a tradimento le chiedo:” Franca, ma quanti premi hai vinto alle gare delle vetrine a Settembre?”
Allora vedo che esce da dietro il bancone e comincia a girellare per la bottega, si guarda intorno, conta i suoi trofei, poi si volta, mi guarda e mi dice che… Ha perso il conto!
“E son troppe queste coppe!” le dico scherzando… Ed effettivamente sono tante per davvero, alla fine arriva a contarne ben 14 ed aggiunge con voce fiera “oh… Mica poche in 22 anni di bottega!”
Parlando con la Franca ho percepito quanto questa scelta possa esserle costata, quanto sia stata dura perché lei a quelle mura è davvero affezionata. Si sente, si vede da come tocca il bancone, da come ne parla. Si commuove. Che bello commuoversi per queste cose, vuol dire che c’è e che c’è stata davvero tanta passione.
“Ci tengo tanto a ringraziare i miei clienti” mi dice con la voce un po’ rotta “tutti gli imprunetini e non, un grazie alla Gianna, amica e compagna, ai miei colleghi instancabili e bravi del CCN il Pozzo ed un grazie anche a tutti coloro che si sono fermati anche solo a scambiare due chiacchiere.”

Io l’ascolto e le sorrido ma c’è una cosa che la Franca non ha ancora capito, ovvero che siamo noi imprunetini a ringraziare lei per aver addolcito le nostre giornate con le sue prelibatezze e col suo spirito.
La Franca rimarrà comunque la nostra chiccaia del cuore che profuma di caffè e caramelle.
Un po’ mi commuovo anche io sapete? Perché questi non sono negozi qualunque, non sono semplici attività anonime, queste sono botteghe paesane che hanno un’anima ed un cuore pulsante.

Domani, Mercoledì 30 Giugno 2021 si chiude dunque un capitolo imprunetino, passate a fare un sorriso alla Franca, domani è l’ultimo giorno anche se lei sarà sempre la nostra chiccaia preferita, chiude una bottega ma l’identità resta… Eccome se resta!

Silvia Colombi

Per molti “scrivere” è solo un semplice verbo transitivo della seconda coniugazione, per me invece è un bisogno, è pura passione. La sensazione di tenere la mia penna preferita tra le dita è una delle cose migliori, rientra nella mia “top 3” insieme al gelato e ad un buon libro dalle pagine un po’ ingiallite. Ognuno ha una propria “fissa”, la mia è scrivere e raccontare, perché quando la penna mi chiama…io rispondo.

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