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Dario Cecchini cucina per i lavoratori del cementificio di Testi. La ciccia di protesta è servita!

Anche il macellaio di Panzano ha raggiunto il presidio aperto h 24 per esprimere solidarietà ai 75 lavoratori in cassa integrazione da 8 mesi






La ciccia, come la bellezza, potrà salvare il mondo? E con esso magari il lavoro. Una missione ambiziosa ma non impossibile per chi da sempre crede nella qualità e nell’autenticità della gastronomia toscana, come volano economico e promozionale di un territorio. Dal suo quartier generale di Panzano in Chianti Dario Cecchini, chiantigiano doc, macellaio con la poesia dentro, ha alzato la voce a modo suo, a suon di proclami, squilli di corno, pane e bistecca, avvolti dal profumo dei sapori di Toscana, cotti e consumati sul momento.

Il maestro della ciccia, insieme al sindaco di San Casciano Roberto Ciappi, si è unito al coro di protesta dei lavoratori. Si è recato nell’area del presidio permanente allestito h24 dai 75 dipendenti del cementificio di Testi, costretti a vivere di cassa integrazione straordinaria da 8 mesi, per una scelta aziendale dell’attuale proprietà, il Gruppo Buzzi Unicem.

“Simbolicamente, ma nemmeno poi così tanto, – ha commentato – ho voluto condividere il momento del pranzo con i lavoratori che aspettano risposte dalla società e vivono il loro presente nell’assoluta incertezza.  Come stanno facendo alcuni operatori economici del territorio, cittadini privati, un’intera comunità che si è mobilitata insieme alle istituzioni, ho offerto il mio sostegno culinario, abbiamo cucinato e mangiato insieme. La solidarietà che ho voluto portare ai dipendenti si ispira alla gastronomia chiantigiana che associo al tema del lavoro e su cui da anni investo per amplificare il nome del Chianti in tutto il mondo”.






Da Cecchini arriva anche una proposta provocatoria per la paventata chiusura dell’impianto di produzione del cemento. “E’ necessario che lo stabilimento riapra al più presto e mantenga la vocazione industriale con la quale è nato e si è sviluppato negli anni per continuare a produrre cemento di qualità e garantire posti di lavoro.

Credo tuttavia che in questa fase di limbo, in attesa che le decisioni si prendano, i lavoratori potrebbero considerare un’alternativa e utilizzare la grande mensa aziendale, fornita di cucina professionale all’interno dell’impianto, per allestire la ‘RistoSacci’, un punto ristoro per il quale mi metterei a disposizione per la formazione degli operai cuochi…un piano di rilancio che renda omaggio all’inventiva italiana e al buon gusto, un’idea che rimetta al centro il lavoro e il suo rapporto con il cibo”.

A far sentire ancora una volta il suo sostegno il sindaco Roberto Ciappi di San Casciano, a nome del collega di Greve in Chianti, Paolo Sottani e di tutti i sindaci dei comuni di area fiorentina, vicini alla crisi occupazionale.

Le amministrazioni comunali di Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa, Impruneta, Barberino Tavarnelle e Bagno a Ripoli hanno avviato una rete politico-amministrativa di affiancamento, determinata a realizzare un’azione di sostegno, forte e incisiva, che torni a parlare in modo costruttivo con l’azienda allo scopo di individuare soluzioni mirate alla salvaguardia dei livelli occupazionali.

“Siamo al fianco dei lavoratori – dichiarano i sindaci – è incomprensibile che lo stabilimento di Testi, in grado di lavorare a ciclo continuo, con produzione di clinker e di prodotto finito come il cemento, che si trova strategicamente al centro della Toscana e che sarebbe perfettamente in grado, dopo molti anni di difficoltà, di poter fornire il proprio prodotto, veda fermare la propria produzione con il rischio molto concreto di arrivare alla chiusura. Questa situazione per noi amministratori comunali e soprattutto per i dipendenti, che nella quasi totalità risiedono nei nostri Comuni, risulta ingiustificabile ed inaccettabile”.

I sindaci hanno scritto al Prefetto di Firenze, la dottoressa Laura Lega, per illustrare la situazione e hanno chiesto un incontro all’amministrazione regionale.

Lo stabilimento, oggi di proprietà del Gruppo Buzzi Unicem S.p.A., ha in organico circa 75 dipendenti che con l’indotto arrivano a 120/130 persone. Il Cementificio di Testi ha visto negli ultimi anni un susseguirsi di passaggi di proprietà: storicamente di proprietà Sacci, è poi passato a Cementir Sacci, è stato acquistato ad inizio 2018 da Italcementi S.p.A., ed infine dal gruppo Buzzi Unicem S.p.A., attuale proprietario, che ha creato una nuova Società denominata Testicementi Srl.






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