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Coronavirus, Bagno a Ripoli accresce le restrizioni: chiusi i fontanelli e interdette le panchine






Continua la stretta di Bagno a Ripoli su quel che si può e quel che NON si può fare. Sulla scia delle decisioni fiorentine, puntualmente, dopo la chiusura dei parchi pubblici arrivano altre restrizioni. Provvedimenti ritenuti necessari in tal momento di massima diffusione del virus, nel quale ancora non si è raggiunto il punto apicale del contagio: Bagno a Ripoli chiude fontanelli e vieta la fruizione delle panchine nei luoghi pubblici. 

Anche l’acqua del fontanello, pertanto, diventa un miraggio. La decisione del Comune di Bagno a Ripoli è stata espressa dal sindaco Francesco Casini via Facebook con le seguenti parole:






“Ciao a tutti, come ho anticipato poco fa nella diretta Facebook, già da oggi saranno in vigore nuove misure per il contenimento del Coronavirus sul tutto il territorio comunale. Sono sempre restio a mettere in campo misure molto restrittive, ma il comportamento non corretto avuto da alcune persone (poche per fortuna) negli ultimi giorni a dispetto della situazione di emergenza, ci costringe a fare scelte più drastiche. Mi riferisco alla chiusura dei fontanelli e all’interdizione delle panchine nei luoghi pubblici. Qui tutti i dettagli.

D’accordo con Publiacqua, da oggi (ieri, 19 marzo) stesso SONO CHIUSI I FONTANELLI dell’acqua su tutto il territorio comunale. Si tratta dei quattro fontanelli dislocati al giardino dei Ponti a Bagno a Ripoli, all’area mercato di Antella, nei pressi della Fratellanza Popolare a Grassina e a Ponte a Niccheri accanto alla Biblioteca comunale: l’erogazione dell’acqua potabile È SOSPESA FINO ALLA FINE DELL’EMERGENZA.

Da ieri, inoltre, FINO ALLA FINE DELL’EMERGENZA SONO INTERDETTE LE PANCHINE nei luoghi pubblici su tutto il territorio comunale. Un provvedimento che ha l’obiettivo di impedire che vengano a crearsi capannelli e ritrovi di persone come quelli a cui abbiamo assistito in questi giorni.

Per il bene di tutta la nostra comunità torno a chiedervi un atto di responsabilità. In moltissimi mi state scrivendo e so quanti sforzi state facendo. Non dobbiamo vanificarli e il modo migliore è STARE A CASA.”






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