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Ciao paesello, come stai?

Ciao mio caro paesello, come stai?
E chi l’avrebbe mai detto che l’Italia si dovesse ritrovare in una situazione del genere; fino ad ora certi scenari li leggevamo solo nei libri oppure si vedevano nei film ed invece questa volta tocca proprio a noi ed è tutto maledettamente reale.
Fa un certo effetto vedere le nostre città deserte, le piazze e le strade vuote come ci ha mostrato Matteo, il nostro caro “boss” in questo articolo (clicca qui), fa strano vedere tutte le nostre botteghe chiuse, non trovare la gente a chiacchiera davanti ad un caffè ai tavolini del Piro o a fare l’aperitivo al bar Incontro, fa strano non vedere i ragazzi col gelato in Piazza Nova o i bambini a giocare in Barazzina, sono tutte cose che ci fanno effetto, vero? E quindi caro paesello ti chiedo, come stai?

 






Non ci hanno chiesto di andare in guerra a combattere al fronte, bensì di stare tra le nostre mura di casa, ci hanno giustamente obbligati a prendere una pausa da tutto e da tutti, di fermarci dunque. I lati negativi li conosciamo tutti e sono tanti, troppi, però ci è stata concessa una cosa che ricerchiamo sempre ma che non abbiamo mai, ovvero il TEMPO che nella vita di tutti i giorni è un agguerrito nemico mentre adesso è un valido alleato. Solitamente non abbiamo mai il tempo di fare niente ed ora, di punto in bianco, ce l’abbiamo.






Possiamo pulire la casa ed il nostro animo, possiamo guardare quella lista di film che avevamo accantonato da chissà quanto, possiamo riacchiappare quel libro che avevamo messo sulla mensola a prendere polvere dicendo “si vabeh, quando avrò tempo lo leggerò…” e poi ci sono tante ricette nella quali cimentarsi e sapete cosa? CHISSENEFREGA se usciremo da questa situazione con qualche chiletto in più, i telegiornali dovrebbero averci mostrato che i problemi veri della vita sono ben altri.
Possiamo inoltre riscoprire la calma, elemento pressoché inesistente nella vita di tutti i giorni ed abbiamo l’opportunità di riassaporare il piacere delle piccole cose. Ad esempio, la mia mamma ieri sera ha rifatto la pizza, non l’abbiamo comprata surgelata o ordinata da qualche parte come facciamo di solito, e vi dico che la Franchina, la mamma, non faceva la pizza da anni. Quel momento, rivederla impastare, mi ha fatto tornare indietro nel tempo, a quando mia sorella ed io eravamo piccine. Ecco cosa intendo quando dico di riscoprire la bellezza delle piccole cose.






Abbiamo il tempo per poter riprovare quella solitudine costruttiva che ci permette di riflettere su noi stessi per rivalutare determinate scelte, decisioni, azioni o pensieri.
Fate, anzi, facciamo tesoro di tutto ciò perché magari questa quarantena c’insegna ad essere meno egoisti e ci permette di riscoprire alcuni valori che avevamo lasciato indietro nel nostro cammino e come dicono tutti, sì, ne usciremo più uniti e più forti di prima, ma spero anche un po’ diversi.

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