Nel “decadentismo” toscano: una domenica a Toiano, paese fantasma
Un episodio vergognoso, quello avvenuto lo scorso sabato. Nella sfida di campionato fra Allievi anno 2006 della Rignanese e quelli della Floriagafir, disputata nell’impianto biancoverde intitolato a Davide Astori, un ragazzo, tifoso della squadra locale, ha invaso il campo prendendo prima a spinte e poi a pugni i giocatori della Floria, colpendo duramente al volto uno di loro. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Reggello, mentre nel frattempo la situazione è esplosa pure in tribuna con minacce e insulti pesanti fra i genitori dei giocatori. Un fatto molto triste per il nostro calcio giovanile, che ha spinto il presidente della Rignanese Rossano Degl’Innocenti a prendere una decisione netta: giocare a porte chiuse, per dare una lezione a chi ogni weekend riempie le tribune col solo scopo di creare scompiglio a suon di insulti e provocazioni.
Come si legge il comunicato biancoverde, Degl’Innocenti ha scelto di esprimersi attraverso una lettera, che riportiamo integralmente.
“E’ quindi nostra volontà” prosegue la lettera “chiudere l’accesso alle tribune agli spettatori di ogni genere e tipo e far giocare le partite a porte chiuse. Per ora questa decisione riguarderà la rappresentativa degli Allievi 2006 e per questo motivo Vi chiediamo di pubblicizzare questa mia volontà ai genitori e tifosi delle Vs. società che volessero venire al nostro impianto a vedere la partita, che non saranno ammessi alla tribuna”.
“Sono perfettamente cosciente” si legge ancora “che questa decisione porterà malumori per motivi opposti ai facinorosi sia alle persone perbene, ma questa posizione, presa volontariamente senza coercizione da parte di qualcuno serve secondo me per dare un segnale per il controllo degli eventi che può avvenire solo a monte nell’attesa che nelle persone maturi una parvenza di responsabilità. La nostra Società cerca in continuo tramite lo staff tecnico di trasmettere a tutti i ragazzi il rispetto in primis degli avversari che non devono essere visti o sentiti come nemici, ma purtroppo dopo 80 anni vale ancora il detto di Winston Churchill “gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre”, quindi la nostra linea sarà quella di chiudere l’accesso alle tribune ai tifosi di tutte le altre rappresentative qualora si ripetessero episodi come quello di sabato scorso anche per le altre annate. Spero che questo segnale, piccolo ma simbolico, possa risultare un esempio anche per tutte le altre società che potrebbero trovarsi nella medesima situazione.