La Tragedia di Superga del 4 maggio 1949 che colpì la squadra del Torino Calcio sconvolse tutta l’Italia. Ai funerali che si svolsero il 6 maggio presso il Duomo di Torino si vide un’imponente partecipazione popolare: oltre 600.000 persone si riversarono infatti per le strade del capoluogo sabaudo a salutare per l’ultima volta i calciatori.
Tra i presenti anche Giulio Andreotti, in rappresentanza del Governo, e Ottorino Barassi, presidente della FIGC. La camera ardente si tenne a Palazzo Madama, ex residenza reale situata nella centralissima piazza Castello. Vittorio Veltroni, redattore capo cronache della Rai, effettuò la radiocronaca in diretta delle esequie della squadra.
Il Cimitero Monumentale della Misericordia dell’Antella custodisce la tomba di ROMEO MENTI che morì a soli 29 anni quando l’aereo che trasportava la squadra e lo staff del Torino si schiantò contro il terrapieno della basilica piemontese, causando la morte di tutti gli occupanti del velivolo.
Nel 1938 fu ceduto alla Fiorentina nella cui squadra giocò per 3 anni.
Dopo tre anni a Firenze, dove rimase a risiedere con la famiglia, giunse al Torino nel 1941.
Nel 1945-1946 tornò alla Fiorentina per disputarvi un campionato. Poi di nuovo in granata, dove concluse la carriera. Fu lui a segnare l’ultimo gol del Grande Torino contro il Benfica, su calcio di rigore, il 3 maggio 1949.
Mise in mostra la sua abilità di goleador anche in Nazionale, con cinque gol in sette presenze, realizzando una tripletta nella gara d’esordio contro la Svizzera.
A Romeo Menti sono stati dedicati quattro stadi italiani: quello di Vicenza, di Castellammare di Stabia, di Nereto e di Montichiari. (Franco Mariani – Addetto Stampa Misericordia dell’Antella).