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Elezioni comunali

No alla “palpata” gay nel feudo Bagno a Ripoli! L’interrogazione leghista scatena ira e ironia, il PD: “Dimissioni”






CLICCA QUI PER LEGGERE IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERROGAZIONE

In un’epoca dove anche il Papa, Francesco, apre agli omosessuali sostenendone il diritto ad avere una famiglia essendo anche loro – si, anche loro – “figli di Dio” c’è chi, dall’alto del suo ruolo istituzionale di consigliere comunale, rivendica una giornata in difesa del CATTOLICO-ETEROSESSUALE minacciato nella sua eterosessualità e discriminato da “palpate” (citazione testuale) inopportune di loschi figuri omosessuali che allungano ii tentacoli.

Mortacci loro.
Per cui “multone” a tutti i gay col vizio della palpata e, anche, a tutti gli etero che, magari in discoteca, tastano sederi alle ragazze?
Ah no. No, perché l’uomo che tocca il culo alla donna concerne il “naturale”, da sempre esistente,  rientrando per di più nei valori che hanno reso grande la nostra società. Il Risorgimento, anche. Così pare.

A chiedere l’istituzione della “giornata del Cattolico-eterosessuale in difesa di questi cittadini – cattolici ed eterosessuali, anche bianchi? – costantemente minacciati e considerati retrogradi e pericolosi” ed in difesa dei valori che  “sarebbe fondamentale riscoprire” è il consigliere comunale di Bagno a Ripoli Gregorio Martinelli Da Silva.

Una constatazione: è della Lega.
Una stranezza (ed altra constatazione): è un ventenne.

La nostra previsione, azzardata, è che l’interrogazione potrebbe non passare al vaglio del Consiglio Comunale. Mai dire mai, però: se la gioca con la proposta di istituire la “giornata della Santa Inquisizione” in memoria del 1600, quelli si che erano bei tempi.

Se Martinelli, fautore della giornata del Cattolico-Eterosessuale, non fosse un consigliere comunale il silenzio dell’indifferenza sarebbe stata la miglior risposta. Una risata intrisa di amarezza. Un’altra cazzata nel frullatore delle cazzate da buttare nel cassonetto dell’indifferenziata. Tuttavia l’interrogazione, proprio perchè formale, ha scatenato la reazione di maggioranza e PD.

Chissà se la Lega di Bagno a Ripoli prenderà le distanze, se il capogruppo in Consiglio Comunale ed i leghisti ripolesi hanno autorizzato l’interrogazione e se si, con quanta convinzione. Una cosa ci sentiamo di dirla: se il futuro politico della Lega in territorio ripolese è così rappresentato il PD locale – a differenza di altri comuni toscani – può dormire sonni tranquilli. 






Il Sindaco Casini ha così commentato:

Rabbrividisco alle parole del consigliere della Lega. Rabbrividisco quando dichiara che la legge contro l’omo e la transfobia ha come “unico scopo quello di incentivare e favorire l’omosessualità”, quando dice che le relazioni omosessuali sono “gravi depravazioni”, quando definisce l’omosessualità “atteggiamenti” che per lui sono da “condannare” ma precisando (e per fortuna!) che “condannare non vuol dire punire” (sic.) e quando arriva persino a sostenere che l’omofobia è qualcosa “che in realtà non esiste”. Una sequenza di deliri e luoghi comuni violenti, aberranti e pericolosi, che vanno oltre i limiti della ragione, utilizzati dal consigliere di Salvini per chiedere l’istituzione di una giornata dedicata a coloro che secondo lui sarebbero i “veri discriminati”, per di più “costantemente minacciati”, i cattolici eterossessuali. Da cattolico, dico che i veri valori del cattolicesimo non hanno niente a che vedere con questo vergognoso attacco all’omossessualità. Tra post sessisti contro le donne e visite a Predappio per omaggiare Mussolini, pensavamo qui in Toscana di aver visto tutto dai consiglieri della Lega. Ma evidentemente al peggio non c’è mai fine. Cosa dobbiamo aspettarci ancora? Che si torni a parlare di supremazia della razza ariana? Salvini ce lo spieghi, perché manca solo questo nelle parole del suo consigliere. Lo dico da cattolico, lo dico da sindaco, lo dico da babbo di due bimbi che prima o dopo si troveranno ad affrontare il mondo là fuori: Bagno a Ripoli – come Firenze e la Toscana – sono e saranno sempre dalla parte dei diritti, dell’uguaglianza, della democrazia, di tutti i cittadini onesti e giusti qualunque sia il loro orientamento sessuale. Non smetteremo mai di lottare per affermare questi principi.”

A ruota il Partito Democratico di Bagno a Ripoli che chiede le dimissioni del consigliere Leghista:

“L’interrogazione presentata dal consigliere comunale della Lega Gregorio Martinelli Da Silva ci colpisce profondamente e rappresenterebbe, se portata in consiglio comunale, un punto di non ritorno nel dibattito democratico assolutamente da evitare. Il testo rappresenta la negazione di ogni principio democratico, di libertà, uguaglianza, fratellanza e umanità e istiga, di fatto, alla discriminazione sessuale. Le parole usate dal consigliere Martinelli Da Silva sono lesive degli stessi valori che stanno alla base della nostra Costituzione.
Nascondendosi dietro a una presunta tutela della eterosessualità, che non si capisce nemmeno cosa voglia dire, e difesa dei cristiani (i quali, si legge testualmente, sarebbero “discriminati e puniti” dalla lotta contro ogni discriminazione sessuale), si tenta di mettere in cattiva luce e impedire la sacrosanta difesa dei diritti umani.
Ci auguriamo non soltanto che l’atto venga ritirato ma che da parte della Lega ci sia una netta e chiara presa di distanza dalle affermazioni di un suo rappresentante in consiglio comunale nonché un’immediata richiesta di scuse verso la comunità di Bagno a Ripoli che riteniamo venga offesa nella sua totalità nel momento in cui simili affermazioni, così gravi e offensive, vengono portate nel luogo democraticamente più alto quale il consiglio comunale. Infine, chiediamo le dimissioni immediate del consigliere Martinelli Da Silva poiché non è accettabile che un rappresentante del consiglio comunale, a prescindere dal colore politico, pronunci parole così gravi, violente e offensive.” 






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