Notizie in Tempo Reale dal Territorio

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Elezioni comunali

Il Cubino di Bonciani vola: “Che colpo a Fiesole. E se ripenso a quel gol con la Sancat…”

Ad maiora, dicevano i Romani. Sempre più in alto, come il Cubino.
Una società che negli anni ha saputo stupire per le vittorie sul campo, ma non ha mai perso la sua tradizione familiare. Perchè la squadra di mister Jacopo Bonciani è davvero una grande famiglia, come ci racconta lo stesso tecnico: “E’ un ambiente non facile da raccontare. Non c’è pressione, ma allo stesso tempo si respira tanta adrenalina ed energia positiva. Siamo tutti amici, non esistono gerarchie rigide: si lavora solo per il bene della squadra”.

E ci riuscite anche, vista l’ultima grande vittoria contro la capolista Fiesole. Nella gara di ieri vi ha dato una mano anche… il vento.

“Era una situazione particolare. A Fiesole c’è sempre questo vento forte che condiziona le partite. Abbiamo preso il campo col vento a favore e ho detto ai ragazzi di sfruttare questo fattore, così a Marzoli è partito questo tiro-cross in direzione dello specchio e abbiamo segnato. Per il resto sono stati decisivi gli episodi: peccato per un rigore che non ci è stato concesso, su cui abbiamo recriminato non poco. Ma alla fine ci è andata bene così”.

Uno scatto di qualche anno fa: era il 2019

E soprattutto la soddisfazione di aver segnato a chi non aveva mai subito gol in stagione.

“I numeri parlano chiaro, la squadra con cui abbiamo giocato è di tutto rispetto. Siamo contenti di essere lì a giocarci un posto ai playoff.
Avevo chiesto ai ragazzi di fornire una prova importante per uscire dall’anonimato. Del resto le nostre erano state partite altalenanti, vincendo col Legnaia e poi perdendo 2-0 con la Settignanese nonostante abbiamo giocato la miglior partita del campionato. Malissimo a Greve, dove ci eravamo fatti recuperare sul pari, e la reazione era arrivata in parte vincendo 1-0 col Barberino domenica scorsa. Ecco perchè, dopo queste prestazioni incostanti, avevo chiesto di dare un segnale”.

La classifica dice che là in cima è bagarre. Gli equilibri cambieranno?

“Ci siamo noi, Affrico, Settignanese e Fiesole. Ma secondo me nei primi cinque posti possono starci tranquillamente Barberino e Chianti Nord. Michelacci lavora benissimo coi suoi e li ha fatti diventare molto solidi dietro, il Barberino verrà fuori alla distanza. Dico che rimarrà un gran traffico per un altro po’, poi forse a gennaio si chiariranno gli equilibri”.

Com’è la Prima Categoria post-Covid?

E’ molto difficile avere a che fare con tutti questi infortuni e periodi di inattività. Abbiamo assenze anche noi: Geri e Lami su tutti. Ma per ora chi li ha rimpiazzati ha fatto un ottimo lavoro”.






Come nasce il tuo rapporto col Cubino?

“Da lontano, molto lontano. Ho cominciato da giocatore, vincendo la Seconda Categoria con questa squadra, e adesso sono al quarto anno da allenatore. E se mi guardo indietro rivedo i miei amici di una vita: Francesco Conticini, il presidente, e Matteo Sartini, il suo vice. Venivano a fare le loro serate nel bar di mio padre e da lì mi hanno portato a giocare nel calcio a 5 e poi a 7″.

Ma è vero che hai segnato il primo gol della storia del Cubino?

“E’ verissimo. E’ la prima rete da quando la società appartiene alla FIGC. Era il primo anno in Terza Categoria, in Coppa contro la Sancat. Un ricordo che fin da subito mi ha legato a questa squadra. Dopo poco tempo ho lasciato, scegliendo di allenare per tre anni all’Isolotto, prima di fare ritorno a casa”.

E il Cubino in questi anni ha conosciuto una vera e propria escalation.

“Al primo anno in Prima volevamo salvarci, e ci siamo riusciti, adesso vorremmo i playoff. Dalla Terza Categoria alla zona playoff della Prima è stato un attimo, eppure non sapete quanto lavoro ci sia stato dietro. Anche ieri sera, per dire: abbiamo festeggiato la vittoria, ma da oggi abbiamo ricominciato a studiare in vista della prossima gara, contro il San Godenzo. Non dobbiamo staccare la spina”.

Che gara sarà?

“Può essere una gara trappola, ricordiamoci che non possiamo abbassare la tensione altrimenti diventiamo una squadra normale. Prendiamoci tre punti con loro, poi col Belmonte e infine andiamo a divertirci con l’Affrico: ogni anno contro di loro è sempre uno spettacolo”.

Sei stato un attaccante di buon livello. Cosa consigli alle tue punte durante gli allenamenti?

“Geri e Marzoli li conosco da sempre, sono fortissimi, non hanno bisogno di troppi consigli. A loro e a Cantini chiedo di divertirsi e di portare avanti la filosofia del gruppo sano. E poi sono obiettivo, hanno davvero talento: ci vogliamo bene e per questo loro rimangono qua, ma qualcuno potrebbe davvero giocare in categoria superiore. Hanno tutte le capacità per fare la differenza”.






Torna in alto